Gli altri dolci pepati di Apicio

Un po' di pepe serve nella vita

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    Marco Gavio Apicio, nel “De re coquinaria”, non si limita a mettere il pepe nella Tiropatina. Nello stesso capitolo sui dolci ne mette altri due.

    Il primo ha due parenti illustri. L’omelette sucre francese, probabilmente una discendente diretta e la frittata giapponese, anch’essa dolce, che troviamo a volte nel sushi e sempre nei bento dei personaggi di Anime e Manga.

    Omelette al latte di Apicio

    (Ho messo le dosi in misure moderne)
    Quattro uova, mezzo litro di latte, 25 gr di olio ben amalgamati. Metti un po’ di olio in una padella sottile, fallo riscaldare, poi aggiungi il composto preparato. Quando sarà cotto da una parte, rivoltalo, poi mettilo su un vassoio, innaffialo di miele, spolverizzalo con pepe e servi.
    Apicio, De re coquinaria, VII.xiii.8


    Ingredienti per 4 persone:
    4 uova
    1/2 litro di latte
    1 cucchiaio di olio
    Abbondante miele
    Abbondante pepe

    Prendere 4 uova, mezzo litro di latte, un cucchiaio di olio.
    Amalgamare tutto, prendete una padella per frittate, mettetevi un po’ di olio e fatelo riscaldare.
    Poi versatevi le uova con il latte.
    Far addensare e, quando avrà raggiungo la necessaria consistenza rivoltatela, aiutandovi con un piatto, e fatela cuocere anche dall’altra parte.
    Farla scivolare sul vassoio di servizio, bagnarla con miele e spolverizzarla con pepe.

    Il secondo viene fatto ancora in Piemonte, con alcune variazioni, la principale delle quali è l’omissione del pepe. Questo spiega l’attuale degenerazione dei costumi, la stasi economica, la fuga di cervelli, l’avanzare del populismi e la mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di calcio.
    O tempora! O mores! (Cicerone, che non usava il punto esclamativo, inventato nel Medioevo, ma che se l’avesse conosciuto l’avrebbe messo.)
    Voi siate invece persone civili e mettete il pepe.

    Mitri dolciumi (Semolino fritto)

    Prendi del semolino e fallo cuocere in acqua caldissima fino a che non diventi una polenta durissima. Poi spianalo in una padella. Quando sarà freddo, taglialo come per i dolci e friggi questi pezzi in olio di prima qualità. Scolali, bagnali con miele, spolverali di pepe e servili. Il dolce viene meglio se invece dell’acqua userai il latte.
    Apicio, De re coquinaria, VII.xiii.6


    Ingredienti per 6 persone:
    250 gr di semolino (farina di grano duro)
    1 litro di latte
    Un pizzico di sale
    Olio per friggere
    Abbondante pepe

    Si fanno cuocere 250 grammi di semolino in un litro di latte con appena un pizzico di sale.
    Quando il composto è ben denso lo si spiana su un vassoio ad un’altezza di un centimetro scarso e, appena freddo, lo si taglia a rombi che si friggono nell’olio, si scolano bene su carta pesante o apposita griglia e poi si bagnano di miele e si spolverizzano con pepe.

    Ricordate che il miele, leggermente scaldato a bagnomaria a circa 40 gradi (non di più!) si spalma meglio su entrambi i dolci.
     
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