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Sono il primo di tre fratelli.
Il secondogenito cucina meglio di me.
Il terzogenito cucina meglio di entrambi ed ha il cosidetto “palato assoluto”, versione reale del “palato divino” di Erina Nakiri in “Shokugeki no Soma”.
Che invidia.
Però gli voglio bene lo stesso.
Questa ricetta è sua, quindi la riporto tale e quale come l’ha scritta:
Ingredienti
3 grosse patate
un limone
senape
olio
prezzemolo ( o erba cipollina)
sale e pepe
E’ così facile da fare che risulta quasi imbarazzante. (Facile per lui, io sono riuscito a sbagliarla due volte. Nota di fratello invidioso.)
Pelate le patate e mettetele a bollire finché non sono cotte ma non troppo (15, 20 minuti? Dipende dalla grossezza del tubero).
Devono risultare ancora un po' dure, ma non crude.
Nel frattempo: spremete il limone.
In una ciotolina mescolate il succo di limone con due (o più, dipende da quanto vi piace il sapore e quanto è forte la vostra senape) cucchiai di senape, un cucchiaio d’olio d’oliva, un pizzico di sale e uno di pepe.
Mescolate per bene per far emulsionare il tutto, assaggiate: troppo limone? Aggiungete senape. Troppa senape? Aggiungete olio. Eccetera eccetera.
Tritate il prezzemolo (o l’erba cipollina) in maniera grossolana.
Ora è arrivato il momento di scolare le patate e farle a tocchetti. Lasciate raffreddare, versateci sopra la salsina, mescolate per bene, aggiungete un filo d’olio se vi sembra troppo asciutto, salate e pepate, versateci a pioggia il prezzemolo tritato e portate in tavola.
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