Ricette di 84 anni fa

La Cucina Italiana Ottobre 1934

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    Come mangiavano gli italiani una volta?
    Andiamo dunque a rovistare in un menù di una intera settimana proposto 84 anni fa dalla storica rivista La Cucina Italiana.

    Fondata nel 1929 vendeva circa 100.000 copie ad un prezzo popolare (50 centesimi).

    "Giornale di gastronomia per famiglie e buongustai", era diretta al ceto medio urbano, con un occhio al piatto ma anche al portafoglio, come suggerisce il motto della rivista "Mangiare meglio, spendere meno".

    Ecco alcune ricette di quel lontano ottobre 1934, copiate tali e quali:

    Polpettine di carne varia
    Fatele con le ali del tacchino, il zampo di vitello e il poco di manzo del consommé, tutto passato a macchina, amalgamato con i tre albumi d'uovo rimasti dalla torta, con sale, pepe, prezzemolo, cannella, noce moscata dadini di prosciutto. Friggete le polpettine e servitele con un contorno di funghi cotti nel tegame con olio, aglio, sugo di pomidoro.

    Brodo di ossa
    La maggior parte degli estratti di carne che si trovano in commercio non sono che brodi di ossa. E' del resto riconosciuto che la gelatina delle ossa abbonda di qualità nutritive che si assimilano in poco tempo e i nostri vecchi dicevano che il brodo di ossa convenisse ai convalescenti ancor più che il brodo di carne. Lasciar perdere questa risorsa che ha anche un grande valore economico e' certo un'imperdonabile negligenza per la massaia. Comprate dunque per pochi soldi delle ossa di manzo fresco - e possono servirvi anche quelle arrostite - pestatele in un mortaio bagnando d'acqua di tanto in tanto, avendo avuto cura di scegliere fra gli ossami quelli più teneri e spugnosi, con qualche rimasuglio di carne e, possibilmente, un mezzo osso di zampo di vitello. Le ossa però, messe al fuoco con molte erbe odorose e legumi, non devono toccare il fondo della pignatta; bisogna metterle nell'acqua dentro un colatoio bucherellato, che resti sospeso, sostenuto, se non vi e' altra maniera, da un piccolo treppiede di latta. Bisogna che il brodo bolla gorgogliando appena almeno tre ore, a fuoco lento anche per non rimettere in gas o carbone l'economia fatta nella carne. Se aggiungerete ogni tre etti di ossa 150 grammi di carne avrete un brodo squisito e vantaggioso specialmente per le famiglie numerose. Fate poi cuocervi del riso con un battutino di grasso e magro di prosciutto, qualche dadino di patate o sedano o altro legume allungate con il brodo di ossa, avendolo prima sgrassato con cura.

    Anitra alle lenticchie
    Pulite una mezza anitra domestica, lavatela ed asciugatela. Fate un battuto con grasso di prosciutto, aglio e cipolla, due foglie di alloro, prezzemolo, sedano e carota gialla. Fate rosolare e poi bagnate con mezzo bicchiere di vino rosso, condite con sale e pepe e, consumato il vino, coprite l'anatra d'acqua. Avrete intanto lessato delle lenticchie, mettetele intorno all'anatra e fatele insaporire nel suo brodo, aggiungendo dei pezzettini di sedano e dei dadini di prosciutto. Se vi piace, potete anche aggiungere poco sugo di pomidoro.

    Zuppa del marinaio italiano
    Ecco un'altra zuppa molto semplice, per la massaia che un giorno voglia fare un pranzo alla svelta, con quello che più o meno trova sempre nella sua dispensa, senza andare al mercato. Mettete in una casseruola una cipolla tagliata a fette sottili, del pomidoro a pezzi, due o tre spicchi d'aglio, timo, lauro, finocchio, prezzemolo, sedano e qualche patata tagliata a dadi non troppo piccoli. Fate cuocere in acqua e sale per 20 minuti. Abbrustolire delle fette di pane, bagnatelo con uovo frullato e poi con olio finissimo di oliva. Versatevi la zuppa bollente e servite.


    Se volete cimentarvi in queste ricette e scoprire come mangiavano i vostri bisnonni, provate, assaggiate e fateci sapere.
     
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